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INTERVENTI PINI DI SAXA RUBRA

Italia Nostra Roma
Pubblicato in News · Venerdì 18 Ott 2024 ·  5:45
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Durante le prime settimane di ottobre, nell'area compresa tra via di Quarto Peperino, via Adrianopoli, via Crisopoli, via Naisso e vie limitrofe (Saxa Rubra), nei tratti di competenza comunale sono comparse squadre di operai intenti a svolgere attività di trattamento endoterapico sui pini domestici (pinus pinea) che insistono in quei tratti di strade comunali.

A giudicare da quanto è stato possibile vedere e dalla presenza di dispositivi in lattice posti lungo una circonferenza intorno al tronco a poco più di un metro da terra, sembra evidente che le operazioni siano state eseguite secondo il metodo Fertyniect.

L'intervento operato desta molte perplessità poiché durante la prima metà del mese di agosto 2023 (dunque poco più di un anno fa) le stesse piante erano già state curate per la seconda volta con un trattamento endoterapico disposto e sostenuto economicamente da un gruppo di residenti che avevano risposto, come nel caso del primo intervento dei primi mesi del 2021, ad una raccolta fondi lanciata da un nostro Socio e membro del Consiglio Scientifico, Paolo Salonia.

Inoltre, sulla base di un esame visivo (aspetto delle chiome e dei numerosissimi nuovi getti, oltre alla mancanza delle tracce di melata a terra sulle pavimentazioni stradali) e a meno che questa valutazione non venga smentita da una relazione tecnica di qualche esperto agronomo, allo stato attuale – grazie ai due trattamenti sopra richiamati – i pini interessati non manifestano alcun segno di attacco della Toumeyella parvicornis.

A fronte di questa situazione, con una email inviata sempre dal nostro Socio e membro del Consiglio Scientifico Paolo Salonia, si è inteso richiamare l’attenzione delle Istituzioni in indirizzo sull'inutilità – quanto meno sull'intempestività – del recente trattamento erogato che, agli occhi dei cittadini, potrebbe testimoniare ancora una volta la totale mancanza di programmazione e verifica nella gestione del verde verticale di questa città e del conseguente spreco del danaro pubblico.

Infatti, gli Organi preposti – quali che siano tra quelli in indirizzo, di livello comunale o municipale (Dipartimento Tutela Ambientale e Assessorato del Comune, Presidenza e Assessorato del Municipio XV) – dovrebbero risultare assolutamente informati della situazione di queste piante, essendo stati avvertiti sia nel caso del primo trattamento del 2021, sia nel secondo dell'agosto 2023, soprattutto avendo loro rilasciato i necessari nulla osta per entrambi.

Inoltre, risulta essere in loro possesso tutta la documentazione relativa che era stata puntualmente inviata e nella quale, oltre alle descrizioni tecniche relative al tipo di trattamento e di fitofarmaco somministrato, alle specifiche della Ditta esecutrice con curriculum allegato e al nominativo dell'agronomo responsabile tecnico dell'intervento, erano state allegate planimetrie dettagliate e opportunamente evidenziate con colori diversi, elenchi delle strade e numeri delle piante per ognuna di esse.

In sostanza si trattava dei famosi 530 pini domestici di Saxa Rubra salvati dai cittadini e dei quali molta stampa ha più volte dato spazio di cronaca.

Vale anche aggiungere che, così come avvenne nel disgraziato caso delle scellerate potature disposte dal Comune sugli stessi pini inflitte nella primavere del 2023, anche in questa occasione non risulta siano stati svolti i necessari controlli sul lavoro eseguito dalla Ditta appaltatrice.

Si segnala, infatti, che, ad oggi: è ben visibile praticamente sulla totalità degli alberi trattati lo sversamento completo di cospicuo materiale liquido (facilmente ipotizzabile come miscela della sostanza veicolante e del fitofarmaco), percolante lungo la corteccia dei pini. Chiara ed evidente dimostrazione della cattiva esecuzione dei trattamenti, della loro inutilità e, in prospettiva, della conseguente inefficacia. Risulta al sottoscritto che analoga situazione si sia verificata per i pini della Pineta Sacchetti e in altre aree della città.

Si segnala altresì che risulta estremamente evidente come non siano state effettuate le necessarie azioni post-operam per proteggere i buchi praticati, ad esempio con sistemi di protezione del tipo arborplug, al fine di evitare l'ingresso di parassiti o altre sostanze dannose per il pino. Viceversa i buchi risultano abbastanza larghi, spesso lasciati contornati da depositi di segatura, vuoti e liberi e si spera che nessuna pianta debba in futuro ammalarsi per l'ingresso facilitato di parassiti.

È importante precisare che non si intende qui contestare genericamente il fatto che l'Amministrazione abbia disposto un intervento di endoterapia, bensì precisare puntualmente la circostanza che lo abbia fatto in un momento probabilmente inutile e su piante che non ne avevano necessità.

Considerando anche di come, viceversa, era stata latitante per le stesse piante nel 2021 e nel 2023, nonostante le richieste dei cittadini, i quali, per non perdere questo prezioso patrimonio di verde, si erano dovuti autotassare e provvedere affinché i pini fossero curati e salvati.
 
Inoltre, contraddicendo quanto enunciato come principio nel Regolamento del Verde di Roma Capitale e nel recentemente adottato del Municipio XV, anche in questo caso è mancato il dialogo con gli stessi cittadini (o la semplice informazione per), i quali avrebbero potuto ricordare agli Amministratori i precedenti interventi e tutta la documentazione relativa sopra richiamata in loro possesso e giacente presso i loro Uffici Tecnici.
 
Non è certamente competenza del nostro Socio e membro del Consiglio Scientifico Paolo Salonia valutare se i fatti e le circostanze descritte si possano configurare come danno erariale. Certamente testimoniano di una palese mancanza di programmazione e pianificazione documentata degli interventi.

Circostanza questa ancora più grave, se si considera la situazione drammatica dei pini di Roma, per i quali da tempo si chiede, da parte di singoli cittadini, associazioni, comitati, l'adozione di programmi di interventi capillari e scientificamente sostenuti, governati con cura e costante verifica da parte della Pubblica Amministrazione.

La stessa Amministrazione che inutilmente oggi è intervenuta a Saxa Rubra (chissà se sarà presente ed attiva quando tra un paio di anni serviranno realmente trattamenti per questi alberi), non risulta abbia fatto rispettare il suo Regolamento del Verde e del paesaggio da un'altra Amministrazione dello Stato (ANAS) per quella disgraziata cinquantina di pini lungo la via Flaminia, ormai scheletri mostruosi che testimoniano silenziosi la mala gestione del danaro pubblico.

La email del nostro Socio e membro del Consiglio Scientifico Paolo Salonia, oltre alle istituzioni preposte che si occupano della tutela del verde e a noi, è stata inviata per conoscenza anche ad altre associazioni affinché le stesse, venute a conoscenza dei fatti e se lo ritengono necessario, possano intraprendere loro singole iniziative, dare dovuta diffusione dei fatti e agire con gli strumenti più adatti riservandosi qualsiasi altra azione.


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