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ALLARME DI ITALIA NOSTRA SALE CINEMATOGRAFICHE NAZIONALI: È POSSIBILE UNA POLITICA DI TUTELA E DI RILANCIO?

Italia Nostra Roma
Pubblicato in Comunicati Stampa · Giovedì 29 Mag 2025 · Tempo di lettura 5:30
Tags: AppelloSosSaleCinemaRomaSosSaleCinematograficheCinemaStorici
Italia Nostra lancia un allarme forte. Nel nostro paese le sale cinematografiche sono passate in pochi anni da 2700 a poco più di mille. Con una perdita gravissima di luoghi di forte identità culturale, di aggregazione e di socialità urbana. E, in alcuni casi eclatanti, con rischio gravissimo, di perdita di veri e propri “Monumenti del Moderno”, precludendo per sempre alle future generazioni di poterne ammirare l’arte e il genio architettonico e strutturale di opere per l’epoca inedite ed ardite. Eclatante il caso di Roma, capitale nazionale del cinema, ma anche dei “cinema”. Sale tra le più belle del mondo, vere opere d’arte architettonica e ingegneristica, progetti e realizzazioni di mostri sacri della architettura novecentesca: Lugi Moretti, Adalberto Libera, Riccardo Morandi, Marcello Piacentini, Giorgio Calzabini, Innocenzo Sabatini, Eugenio Montuori, per citarne alcuni.
 
Italia Nostra ha raccolto i pareri di esperti, che hanno permesso di confrontare la situazione delle sale cinematografiche in Italia con quella della vicina Francia, la quale, a fronte di una popolazione comparabile, ha quasi il triplo degli spettatori in sala rispetto al nostro paese. Frutto di una politica che pone al centro l’eccezione culturale come perno. Con una regolamentazione sulle “finestre”, il periodo di tempo che deve trascorrere tra l’uscita in sala di un film e la possibilità di visionarlo sulle piattaforme, che va dai 15 mesi per Netflix ai 17 mesi per Disney e valori più alti per le altre piattaforme. Elemento cruciale per garantire un alto numero di spettatori nelle sale.
 
Italia Nostra lancia la sua proposta per la tutela e il rilancio della sale cinematografiche di tutta Italia:
a)       accogliere ogni ispirazione utile a livello normativo ed organizzativo dal sistema francese che consente di avere il numero di frequentatori della sale triplo di quello italiano;
b)      promuovere la tutela e rifunzionalizzazione delle sale storiche con il mantenimento della destinazione di spettacolo per la comunità, allargandola  a tutte le funzioni correlate, quali sale da ballo, parcheggi sotterranei sotto le sale, ove tecnicamente realizzabili, sale multimediali, laboratori e sale di comunità aperti al pubblico ed ogni altra funzione che renda sostenibile la gestione economica, con generalizzati incentivi di defiscalizzazione e trasferimento dei ricavi delle attività più lucrative a quelle di indispensabili presidi di cultura e socialità.
APPENDICE
Italia Nostra ha raccolto una serie di testimonianze qualificate.

  • Rémi Guittet, “Attaché Audiovisuel” della sezione culturale della Ambasciata di Francia in Italia, ha illustrato la "ricetta francese" del sistema cinema, con consente alla Francia di emettere ai botteghini il triplo dei biglietti che si emettono nelle sale italiane. Un sistema che pone al centro l’eccezione culturale come perno. Con una regolamentazione sulle “finestre”, il periodo di tempo che deve trascorrere tra l’uscita in sala di un film e la possibilità di visionarlo sulle piattaforme, che va dai 15 mesi per Netflix ai 17 mesi per Disney e valori più alti per le altre piattaforme. Elemento cruciale per garantire un alto numero di spettatori nelle sale. Una guida di riferimento autorevole, da parte del Centro Nazionale di Cinematografia, che favorisce il dialogo e gli accordi tra le varie associazioni di categoria. Una promozione culturale spinta ed educazione alle immagini sin dalle scuole materne.  Seimila schermi e monosale diffuse su tutto il territorio.
  • Valerio Carocci, della Fondazione Piccolo America, gestore della sala Troisi di Roma, uno dei rarissimi "Terzi Luoghi" italiani, aperto 24 ore al giorno, tutti i giorni, animatore del COMITATO SOS SALE CINEMATOGRAFICHE (con Capofila Italia Nostra Roma), ha illustrato le buone pratiche di un esempio di successo crescente, che ha avuto 60.000 ingressi nel primo anno di apertura, 90.000 al secondo e 110.000 al terzo. Con trend in ulteriore crescita.
  • Per la Soprintendenza Speciale Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Roma l’Arch. Alessandra Centroni, responsabile dell’area funzionale del patrimonio architettonico, e il Dott. Alessio De Cristofaro, responsabile del patrimonio immateriale, ci hanno fatto sapere che all’interno della Soprintendenza è stato costituito un gruppo di lavoro dedicato al censimento delle sale cinematografiche, che sarà aperto ai contributi delle associazioni e della società civile. Sono allo studio moderne forme di tutela, non limitata alla parte architettonica, ma estesa anche al valore identitario immateriale. L’indirizzo è verso una rifunzionalizzazione con il mantenimento della destinazione di spettacolo per la comunità e funzioni correlate. Compresa la tutela della parte storica e l’eredità immateriale e non la trasformazione in qualcos’altro. Nel rispetto del bilancio tra le esigenze della imprenditoria privata e l’interesse pubblico. Nel rispetto della Convenzione di Faro e del Decreto Cultura del Mic.
  • La Professoressa Maria Grazia Turco, coordinatrice del Comitato 100 Docenti Universitari assieme al Prof. Silvano Curcio, ha riferito della fulminea adesione al COMITATO SOS SALE CINEMATOGRAFICHE di oltre cento docenti di Architettura e Ingegneria di Sapienza, Roma 3 e Tor Vergata ed ha realizzato un pregevole excursus storico sulla progettazione architettonica delle sale storiche.
  • Anna Maria Bianchi, Presidente della Associazione Carte in Regola, ha posto l’accento su preoccupanti eliminazioni di tutele con le normative in discussione ed in particolare per i cambi di destinazione d’uso per gli edifici ricompresi nella carta della qualità. Senza perdere di vista il cambiamento culturale in atto, che riconduce tutto alla logica del profitto.
  • Il prof. Maurizio Morandi ha raccontato dei 15 cinema progettati dal padre Riccardo, che si inserivano nel contesto urbano e che rendevano riconoscibile la funzione dall’esterno, dalla città.
  • Un raggio di pura poesia ci è stato regalato da Silvano Agosti, monumento del cinema italiano, 58 anni di carriera come regista, sceneggiatore, montatore e una lunga esperienza di esercente cinematografico di qualità, il quale ha posto l’accento sulla magia del cinema in sala, in quanto le figure umane vi appaiono in dimensione tripla di quelle reali e le fa percepire agli spettatori allo stesso modo in cui i bambini percepiscono gli adulti, e ci fa quindi tornare bambini e ci fa sognare.


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