UN BENE CULTURALE IN PERICOLO
L'ANTICO SEPOLCRO DELLA MEDUSA DEL POLICLINICO
Nel 1839, presso la vigna Lozano Argoli (a circa 450 metri fuori dell'antica Porta Clausa), viene scoperta una area sepolcrale tra cui spicca una tomba repubblicana, decorata con teste di Gorgoni.
Nel 1864 l'archeologo Giuseppe Gagliardi scava nuovamente presso la Vigna Lozano, trovando un'iscrizione della Schola sodalium Serrensium che, insieme a due vasi di bronzo, sono acquisiti nella collezione dei Musei Capitolini.
Nel 1888, proprio nell'area della necropoli viene collocata la prima pietra del nuovo Policlinico universitario di Roma. Durante la costruzione, riemergono basolati del diverticolo, che collegava i Castro Pretorio all'antica via Tiburtina.
A conclusione dei lavori, l'antico sepolcro sarà per fortuna preservato. Ma invece di essere valorizzato dagli sbancamenti per la costruzione dei padiglioni, si ritroverà circondato dalle nuove strutture ospedaliere.
Negli anni a seguire, la Gorgone (presente nelle decorazioni) diventa il simbolo dell'istituto sanitario.
Eppure oggi il monumento appare abbandonato, dimenticato e irriconoscibile. Ingabbiato in un recinto metallico, sepolto da erbe infestanti, assediato da rifiuti, reti e cassonetti...