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S.O.S. #ALBERI NOSTRI - SALVIAMO IL PAESAGGIO DI ROMA

Italia Nostra Roma
Pubblicato in Appelli · Martedì 06 Ott 2020
Tags: SosPiniAlberiMonumentaliAlberiNostriVerdePubblicoeAlberature
INTERVENTI URGENTI PER I PINI E
GLI ALBERI MONUMENTALI

Il paesaggio di Roma Capitale rischia di essere modificato in modo irreparabile nel giro di pochi mesi a seguito di abbattimenti indiscriminati e patologie delle alberature.
I Pini, i protagonisti eccellenti del nostro paesaggio, dalle Pinete litoranee, all’EUR e alle aree centrali, colpiti dalla cocciniglia Toumeyella parvicornis, che ha grande rapidità di diffusione, rischiano di morire rapidamente, privi di cure.

   Le Istituzioni pubbliche competenti, Ministeri dell’ Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, delle Politiche Agricole, Alimentarie e Forestali, dei Beni ed Attività Culturali, la Regione Lazio, Roma Capitale, sono sollecitate a prendere atto della gravissima patologia, Toumeyella parvicornis (denominata anche coccinella tartaruga) che ha colpito già migliaia di esemplari di Pini nella città di Roma, nelle Pinete litoranee, nella zona Eur e nella città storica, sito Unesco, oltreché in zone come Saxa Rubra ecc, e a mettere in atto quanto necessario per affrontare tale emergenza con le cure necessarie con la massima urgenza per salvare il nostro paesaggio.

   Occorre fermare subito la diffusione della patologia, che ha colpito i Pini di Roma e che rischia di diffondersi in altre Regioni. Dobbiamo subito intervenire per salvare circa 1 milione di Pini presenti a Roma, fra pubblici e privati, e salvare il paesaggio di Roma Capitale

Italia Nostra Roma chiede

  1. Ai Ministeri Mipaaf, Ministero dell’Ambiente e Regione Lazio: l’emanazione del Decreto per la “lotta obbligatoria”, a carattere conservativo, per combattere la patologia della Toumeyella parvicornis, che ha colpiti moltissimi Pini, individuando i protocolli di cura, l’endoterapia, con le relative autorizzazioni, sulla base delle esperienze positive di cura, già effettuate, l’abamectina ha dato ottimi risultati, per fermare la diffusione della patologia. Occorre la lotta obbligatoria a carattere conservativo perché sia il pubblico, che il privato provvedano alle cure ed il patrimonio vegetale sia recuperato. È necessario prevedere, la eventuale sostituzione obbligatoria, in loco, degli alberi che dovessero morire con analoga specie affinché non si modifichi il paesaggio della città.
  2. Al Ministero dei Beni ed attività Culturali: di mettere in atto un monitoraggio di questa grave situazione per avviare interventi urgenti nelle aree di competenza diretta, come le Ville storiche, il Parco archeologico dei Fori, Colle Oppio, Passeggiata Archeologica, Parco dell’Appia, Ostia Antica ecc., ma anche a tutela del contesto di paesaggio di Roma, coordinando e stimolando immediati interventi per salvaguardare tale patrimonio paesaggistico a partire dalle situazioni più critiche.
  3. Di avviare comunque studi e sperimentazioni a riguardo con CNR, Università e soggetti specialistici, per verificare ogni possibile ulteriore cura e monitorare i risultati degli alberi curati.
  4. A Regione Lazio e Roma Capitale: di mettere in atto azioni urgenti e risolutive, prevedendo stanziamenti adeguati per provvedere alle cure secondo due tipi di interventi: l’endoterapia con il prodotto più adeguato allo stato attuale. (L’endoterapia con abamectina ha già dato ottimi risultati in molti contesti in cui si sta provvedendo, come ad esempio l’Accademia Americana a Roma, Cimitero Acattolico, Giardino della Mortella ad Ischia) ed il lavaggio a pressione delle chiome con adeguati preparati per eliminare la melata della cocciniglia e la fumaggine.
  5. A Roma Capitale: di fermare subito ogni abbattimento e potatura dei Pini e alberi monumentali e provvedere ad un Piano urgente, con specifici fondi, per la loro cura a partire dalla Mappatura georeferenziata degli alberi, già colpiti dalla patologia, e provvedere subito, come emergenza, agli stanziamenti e agli interventi di endoterapia, prevedendo un monitoraggio delle aree trattate.
  6. Fornire la necessaria informazione, in base alla Convenzione di Aurus, ai cittadini in relazione a tale patrimonio di alberature e Pini, che costituisce un bene comune irrinunciabile.

  Il patrimonio paesaggistico riveste per la città di Roma Capitale grande rilevanza di carattere storico paesaggistico, nonché ecologico, di biodiversità, in stretta connessione con straordinarie emergenze storiche ed archeologiche. Il sistema di Ville e parchi storici ed archeologici, di viali, alberate, attraverso l’integrazione delle alberature con i contesti architettonici, costituiscono scenari unici di rilievo paesaggistico, in molti casi sottoposti a tutela, con specifici provvedimenti vincolistici.
   In particolare si fa riferimento anche ad un vasto patrimonio di alberi monumentali e di pinete e pini storici dello scenario della città, basta pensare alla rilevanza delle Pinete litoranee, al paesaggio dell’Eur e della Città storica, patrimonio Unesco. Peraltro si evidenzia il profondo legame territoriale identitario delle Comunità con il “paesaggio di contesto”, come indicato dalla Carta Europea del Paesaggio (2000).
   Il vasto patrimonio vegetale presente, sia per qualità che per quantità, che per i caratteri di elevata biodiversità risulta particolarmente rilevante sia per l’apporto paesaggistico che per le funzioni ecologiche che svolge per la qualità urbana e la salute dei cittadini. Oggi la valenza ecologica di tale patrimonio è ancor più significativa a fronte dell’emergenza climatica e della stessa recente emergenza di pandemia Covid.
   Questo patrimonio vegetale protagonista del paesaggio di Roma risulta ormai gravemente compromesso e abbandonato e senza cura da parte di Roma Capitale.
Senza alcuna informazione, da tempo si è ormai verificato l’abbandono manutentivo del verde, di cure fitosanitarie per le alberature, in particolare per i Pini, un sistematico abbattimento di piante, anche monumentali, elementi significativi di paesaggio, della scena urbana, del nostro patrimonio culturale e naturalistico.
   Pur in presenza di problemi di emergenze di sicurezza, si ritiene che gli alberi non possano essere trattati solo come elementi di pericolo da eliminare, a prescindere dal loro valore naturalistico, paesaggistico ed ecologico, attraverso procedure speciali, senza prevedere adeguate cure ed eventuali graduali sostituzione su base progettuale, rischiando di modificare così irrimediabilmente il paesaggio della città e compromettere il suo equilibrio ecologico.
   La mancanza di cure di queste alberature, il taglio di piante monumentali e non, nelle nostre strade, ville storiche, i nostri parchi storici, archeologici, i viali, le alberate, le piazze e giardini privati, stanno cambiando la configurazione dei contesti e dello spazio urbano, i paesaggi identitari, il volto stesso della nostra città.
Ciò accade in centro storico, come in periferia e nell’Agro romano, in parte abbandonato.
   Massima è la preoccupazione per le ville storiche, musei all’aperto diffusi sul territorio, dove l’intreccio fra elementi delle preesistenze e verde costituiscono preziose configurazioni paesaggistiche, testimonianze di epoche, poiché senza adeguata cura e metodo scientifico, si altera profondamente l’assetto vegetale. peraltro risulta avviato alcun coordinamento di attività con le competenti Sovrintendenze per definire tali interventi sul piano paesaggistico.
   Il rischio di perdere per sempre significativi paesaggi con piante monumentali, Pini, rarità e configurazioni paesaggistiche uniche al mondo è fortissimo ed è già spesso una tragica realtà.
   Le alberature, in particolare i Pini sono i protagonisti eccellenti del nostro paesaggio urbano. Nel caso di Roma, sito Unesco, sono elementi essenziali dello scenario urbano più significativo.
   La Legge 10/2013, art 7, prevede per i Comuni l’obbligo dell’elenco degli alberi monumentali ed il Comitato per lo sviluppo del verde, che sovrintende alla Legge, ha previsto la necessità per i Comuni di dotarsi di un piano di gestione del verde, nonché dell’elenco degli alberi monumentali; elementi che ad oggi non risultano elaborati o in elaborazione.
   Gli interventi di abbattimento di alberature già effettuati o in programma su Roma hanno già interessato o potrebbero interessare in futuro esemplari definiti “monumentali” ai sensi dell’art.7 della legge 14 gennaio 2013, n.10, o appartenenti a specie protette e per i quali esistono disposizioni del Mipaaf.


APPELLO PER SOLLECITARE INTERVENTI URGENTI E
SALVARE I NOSTRI ALBERI
Il patrimonio vegetale è elemento indispensabile, irrinunciabile del nostro splendido paesaggio e per le sue funzioni ecologiche necessario per la stessa sopravvivenza dell’ecosistema città, per la qualità della vita, per la nostra salute.
Nell’ esprimere grave preoccupazione per il paesaggio di Roma, che rischia di modificarsi in modo irreparabile a causa di problematiche connesse al verde urbano, in particolare per la carente gestione del verde, i continui indiscriminati abbattimenti di alberi, anche monumentali, nonché per la mancata cura delle alberature, in particolare dei Pini, per la grave patologia in atto, cocciniglia Toumeyella parvicornis.

Italia Nostra Roma rivolge un appello urgente

   Ai competenti organi del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali perché, oltre le Linee Guida, affronti la grave condizione di patologia dei Pini come un’emergenza, dichiarando la Lotta obbligatoria a carattere conservativo, indicando i necessari protocolli di cura, e favorendo ogni opportuna iniziativa scientifica e finanziaria per la cura della patologia dei Pini. Affinché individui l’endoterapia come modalità di cura sulla base delle prime positive risultanze.
   Al Ministero dell’Ambiente della Tutela del Territorio e del Mare e al Comitato per lo Sviluppo del Verde Pubblico per monitorare le attività di Roma Capitale rispetto degli obblighi derivanti dalla legge 10/2013, e dal decreto 2020 circa la gestione e la cura del patrimonio vegetale, gli abbattimenti indiscriminati senza adeguate sostituzioni delle alberature anche monumentali, la predisposizione dell’elenco delle alberature monumentali.
   Ai competenti organi del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e alla Soprintendenza Speciale di Roma, nonché alla Sovrintendenza Capitolina, perché verifichino i procedimenti avviati da Roma Capitale su tutto il territorio circa tali scelte di abbattimento delle alberature, scelte, che riguardano , peraltro, la città storica, Patrimonio Unesco e aree sottoposte a vincoli di tutela o concernenti beni pubblici rientranti nel regime di tutela di cui agli artt.10 e 12 del decreto legislativo n.42 del 2004.
   Italia Nostra Roma auspica l’istituzione di tavoli di lavoro congiunti ed un’adeguata informazione conseguente alle soluzioni individuate.
   A Roma Capitale e ai Municipi perché, proprio a seguito della crisi sanitaria Covid 19, si riparta con consapevolezza rispetto alle scelte sul verde urbano e quindi sul paesaggio; si provveda ad una strategia per l’equilibrio ecologico, con interventi mirati, in primis, alla cura del verde a partire dalla grave patologia in atto per i Pini.
   Alla Regione Lazio e a Roma Capitale affinché sia subito affrontata, in accordo con gli enti competenti, con le adeguate risorse scientifiche ed economiche, la grave patologia, che ha colpito i Pinus- pinea, patologia che si diffonde con grande rapidità e siano subito curate le piante per garantire la loro sopravvivenza ed impedire la perdita di un vasto e significativo patrimonio di alberature.
   Occorre impedire la perdita del patrimonio arboreo e la conseguente trasformazione del paesaggio della città, unico nel suo genere.
   Si provveda da parte di Roma Capitale a redigere con massima urgenza la mappatura delle zone colpite, dei Pini malati, si provveda ai necessari interventi di cura in accordo con gli Enti competenti e si provveda altresì all’ elenco delle piante monumentali, secondo le linee guida del Mipaaf in ottemperanza della Legge 10/2013.
   A Roma Capitale per fermare subito gli abbattimenti delle alberature e siano elaborati i necessari piani di manutenzione, ordinaria e straordinaria con il controllo degli Enti competenti. Siano redatti i progetti paesaggistici per le idonee contestuali eventuali sostituzioni, corrette sul piano tecnico scientifico, di concerto con tutti i soggetti competenti in materia, quali anche le Soprintendenze, stabilendo attività coordinate.
   Italia Nostra Roma, inoltre fa appello affinché la gestione del verde sia qualificata sul piano tecnico-scientifico, tenuto conto della rilevanza del patrimonio verde e dei conseguenti aspetti paesaggistici nel contesto urbano di Roma. L’ elaborazione delle scelte e dei progetti sia sviluppata, quindi, da team di professionisti, qualificati esperti, dottori in scienze forestali, architetti paesaggisti, agronomi, storici dell’arte, ecologi, secondo le necessarie modalità di lavoro.


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