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TRASFERIMENTO STATUE DA PALAZZO MASSIMO

Italia Nostra Roma
Pubblicato in Comunicati Stampa · Mercoledì 08 Feb 2023
Tags: MuseoNazionaleRomanoPalazzoMassimo
Le Associazioni Bianchi Bandinelli e Italia Nostra Roma esprimono la propria soddisfazione per l’attenzione mostrata dai cittadini alla sede di Palazzo Massimo, a motivo delle preoccupazioni sorte dalle notizie del trasferimento di alcune delle più importanti opere inserite nel percorso di questo straordinario museo. È finalmente la ragione auspicata dalla convenzione di Faro, dove è assegnato ruolo determinante alla “GENTE” e ai loro diritti di partecipazione democratica alla Cultura. Il Discobolo Lancellotti, il Pugilatore e il c.d. Principe ellenistico, sarebbero infatti trasferite – secondo le corsive notizie dei giornali - nella sede di Palazzo Altemps, con la motivazione in un luogo favorevole all’attrazione turistica. Nella speranza che tali visioni possano essere approfondite nella comunità, oltre che presso gli addetti ai lavori, attendiamo di conoscere i termini e le ragioni del progetto complessivo di riordino delle quattro sedi museali (Museo nazionale Romano).
 
Si ricorda ai lettori che il filo conduttore dell’esposizione in Palazzo Massimo è lo sviluppo della cultura artistica a Roma dalla fine dell’età repubblicana al IV secolo d. C. circa. I ritratti dei personaggi dell’età repubblicana e poi degli imperatori e dei personaggi delle diverse famiglie imperiali scandiscono lo sviluppo delle tendenze artistiche a partire dal fenomeno della dirompente comparsa delle opere d’arte greca che si inserisco negli spazi e nei monumenti romani e si mescolano con le espressioni più tradizionalmente romane nelle forme della rappresentazione, per dare vita poi a una importante produzione di copie romane dagli originali greci.
 
Si tratta dell’unico museo al mondo che può illustrare la sequenza espositiva secondo questo punto di vista che verrebbe meno con il trasferimento di quei caposaldi della scultura a Roma.
 
Si ricorderà pertanto che: Il Museo Nazionale Romano è nato nel clima politico della Nazione e di Roma dopo la sua proclamazione a capitale d’Italia, nel 1870. È istituito nel 1889, con l’esigenza di dotare la città anche di un museo nazionale, considerato che gli altri musei erano i Musei Vaticani e i Musei Capitolini. La scelta della sede fu nel complesso delle Terme di Diocleziano con il fine anche di recuperare le imponenti strutture antiche e quelle più tarde. Un museo da concepire non come contenitore secondo i retaggi dell’antiquaria dei secoli precedenti, ma in grado di illustrare in modo coerente i temi specifici.
 
Mentre il museo si accresceva delle opere prima raccolte in depositi locali e di quelle che si andavano ritrovando nel corso delle frenetiche attività di scavi e sterri in tutta la città, per gli adeguamenti urbanistici, molto presto ci si rese conto che gli spazi non sarebbero stati sufficienti alla quantità delle opere e a una loro adeguata esposizione.
 
Il nuovo Museo Nazionale Romano, ordinato nelle quattro sedi di Palazzo Massimo alle Terme, Terme di Diocleziano, Palazzo Altemps e Cripta Balbi, è nato da un progetto di Adriano La Regina, sostenuto da anni di studi, pubblicazioni e restauri e con la collaborazione dei massimi esperti, risultato di un ampio confronto culturale aperto a tutti attraverso mostre e incontri e si è realizzato con le risorse della legge speciale per le antichità di Roma del 1981. Il progetto complessivo, totalmente innovativo e realizzato anche con l’acquisto pubblico di nuove sedi, idonee per ubicazione, caratteristiche e prestigio, ha guidato le scelte non facili per un ordinamento coerente, curato costantemente negli anni a seguire, con ampliamenti, adeguamenti, mostre, attività culturali, per la migliore fruizione pubblica. Progetto che deve ancora vedere realizzato il completamento, in particolare nelle Terme di Diocleziano e nella Cripta Balbi.
 
I finanziamenti assegnati al Museo Nazionale Romano nel suo nuovo status di istituto autonomo, a seguito della riforma del Ministero, lasciano ben sperare nelle opportunità per i necessari completamenti e adeguamenti e sarebbe auspicabile conoscere i contenuti del nuovo progetto, annunciato per sommi capi a fronte delle ingenti somme desinate.


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