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LA FARNESIANA
La tenuta più bella dell'Appia Antica abbandonata a sé stessa rischia grosso
Annalisa Cipriani e Oreste Rutigliano, Vice Presidente e Presidente Italia Nostra Roma

C'è qualcosa di grande che può accadere quando si governa una città del rango di Roma.
 
Ed è quando si profila la possibilità di offrire in eredità perenne un luogo simbolico ed identitario che si fermerà nel tempo per testimoniare la sua bellezza, riportata al suo essere originario.
 
Un luogo aperto per sempre al godimento di tutti.
 
Una rappresentazione plastica della storia immensa di Roma.
 
Questa opportunità è oggi presente ed è presente alla destra della Via Appia: si tratta della Tenuta della Farnesiana di circa 20 ettari, ma certamente di pari valore alla Valle della Caffarella (estesa su oltre 150 ettari), che si trova invece a sinistra, diventata famosa nel giro di tre decenni.
 
La Caffarella è una valle, posta ù a lato dell'Appia Antica e leggermente depressa rispetto al suo piano viario. Espropriata nel 1994, oggi è la metà più accessibile e preziosa per il ristoro della popolazione che si reca sull' Appia e irrinunciabile arricchimento dell'intera metropoli.
 
La Farnesiana invece è un altopiano che si sporge alto sulla città.
 
È un lembo di campagna rimasto fermo nel tempo.
 
È un pascolo sospeso su Roma. Sono circa 20 ettari con piccolo antico originario bosco e 3 casali.
 
È prezioso per il paesaggio, che è quello spoglio delle vecchie foto, su cui emergono, qui, ruderi di un castello. Quello di Capo di Bove.
 
È prezioso per il collegamento ultimo ed indispensabile tra Tor Marancia ed il selciato stesso della Appia.
 
È preziosissimo se lo si scopre come inaspettato belvedere su Roma, quale approdo finale della colata lavica del Vulcano Laziale dei Castelli su cui corre il tracciato della Regina Viarum.
 
Una scoperta di pochi, fatta dopo la nascita del Parco, al momento di tracciare i fondamentali percorsi di visita.
 
Un tassello fondamentale che o si acquisisce o si perde per sempre.
 
Con la Farnesiana si chiuderebbero positivamente molti problemi rimasti irrisolti. Più che altro aprendo e consolidando per sempre il percorso più straordinario e trasversale che potrebbe legare Tor Marancia con la Caffarella o al contrario la Caffarella con Tor Marancia, con una offerta culturale, paesistica ed archeologica completa.
 
Ed in più un anello che si chiude di proprietà pubbliche indispensabili, nel bilanciare la possente presenza di proprietà private, consolidatesi nel lungo cordone delle lussuose ville che stringono sui due lati l'Antica Appia.
 
Già ci fu un tempo, e siamo al 2006, un tentativo di acquisizione da parte del Comune di Roma tramite una permuta con terreni di sua proprietà in Comune di Frascati.
 
Purtroppo non andato a buon fine.
 
Nel frattempo ancora qualche pezzo si è perso entro invalicabili recinzioni.
 
E grava sempre più il pericolo di vendita dei Casali a ricchi privati che non avrebbero difficoltà a farne delle dimore riservate a sé stessi ed alle loro piccole corti.
 
Poiché il Piano di assetto non prevede, né poteva prevedere divieti di recinzioni.
 
Valga per tutte, la sorte del Casale della Giostra, che trasformato in Villa, occupa l'intero versante posto a est del Mausoleo di Cecilia Metella, privato così del suo originario dominio su tutta la circostante campagna.
 
Con grande delusione per Antonio Cederna che tentò di opporsi in ogni modo, ma senza successo.
 
Oggi non possiamo permettere che analogo evento possa ripetersi per il comprensorio Farnesiano e per i suoi 3 casali, di cui uno settecentesco di magnifico pregio e posto proprio sul limitare del Belvedere su Roma e su S. Pietro. (Casale Viola, che purtroppo è assai malandato e richiederebbe immediati interventi).
 
Una simile evenienza si sostanzierebbe nella ablazione totale e perenne di uno snodo vitale del Parco dell'Appia e per il suo pieno godimento.
 
Senza ottenere, peraltro, con poco (circa 10 milioni di euro) un enorme balzo di valore dell'intero Parco regionale dotato in futuro di una meta destinata a divenire famosa nel mondo (ed anche nel circuito turistico) quale meta privilegiata del turismo di scoperta, colto, lento e sempre alla ricerca di luoghi "eccezionali".
 
Nel centenario di Antonio Cederna un gesto che non può e non deve mancare, a sua memoria e riconoscenza.
 
 
 

Si allega un pregevole studio dell'area, realizzato nel 2006 dall'Ente Regionale Parco dell'Appia.
 
Nonché cartografia dei sentieri del Piano di Assetto valida alla piena comprensione della posizione nodale della Farnesiana.




1 luglio 2022
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