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BAMBINO GESÙ AL FORLANINI: UN ALTRO BRUTTO COLPO ALLA SANITÀ PUBBLICA E ALLA CREDIBILITÀ DELLO STATO

Italia Nostra Roma
Pubblicato in Comunicati Stampa · Giovedì 01 Feb 2024
Tags: BambinoGesùForlanini
Si apprende da fonti di stampa, che le trattative per la cessione dell’ospedale Forlanini al Vaticano sarebbero a buon punto. Un pezzo di Stato italiano diventerebbe così area extraterritoriale, sottraendo il grande complesso di 14 ettari all’uso sociosanitario pubblico e collettivo

In uno Stato che sta svendendo, pezzo per pezzo i suoi gioielli, ci colpisce particolarmente la notizia della probabile cessione all’Inail del complesso storico già sede dell’Ospedale “Carlo Forlanini”, nato nel 1934 come sanatorio, chiuso dalla Regione Lazio il 30 giugno 2015 e rimasto inutilizzato. L’Istituto per gli infortuni sul lavoro, a sua volta, lo concederebbe in affitto alla Santa Sede per trasferirvi l’ospedale Bambino Gesù del Gianicolo. Un’articolata soluzione per aggirare i vincoli sull’ospedale, tra cui quello della Soprintendenza alle Belle Arti, che insiste sull’edificio e sull’imponente parco.
Una soluzione unilaterale, frutto di una trattativa condotta nel più assoluto riserbo, senza minimamente coinvolgere i cittadini, le associazioni, i comitati che per anni si sono battuti con tutti i mezzi – inclusa una petizione con 118mila firme – perché la struttura fosse destinata ad uso sociosanitario per la collettività. Con la salute non si scherza, specialmente in un momento così drammatico per i pazienti, come documentato ogni giorno dai media e avremmo auspicato, al contrario, una operazione che privilegiasse una interconnessione territoriale e funzionale con i vicini ospedali San Camillo e Spallanzani, con cui esistono importanti rapporti di cooperazione che richiederebbero un maggior sviluppo.
Stupisce che non sia stata primariamente presa in considerazione l’idea di potenziare il polo di ricerca e assistenza dello Spallanzani, eccellenza italiana della sanità pubblica e che non si guardi allo sviluppo della assistenza e ricerca nel campo delle patologie polmonari, vera emergenza legata all’inquinamento, nel solco della originaria vocazione del Forlanini.
Soprattutto, ci preoccupa la velata aspirazione allo status di extraterritorialità a favore della Santa Sede, condizione che priverebbe la collettività di un inestimabile patrimonio storico-ambientale e soprattutto, sarebbe un altro colpo assestato all’autorevolezza e alla dignità della Nazione, consentendo di superare tutti i vincoli urbanistici. Si perderebbe così la valenza storico-culturale e ambientale di un’area di grande pregio. Siamo sicuri che, nella cosiddetta Prima Repubblica, la Democrazia cristiana di governo non avrebbe mai avallato una soluzione del genere, nonostante gli stretti rapporti con il Vaticano.
Per questo auspichiamo una soluzione di buon senso, che non si fermi all’unica opzione possibile ma coinvolga tutti i soggetti che da tempo guardano all’impegno assunto dalla Regione Lazio guidata da Francesco Rocca, volto a conservare la proprietà pubblica e l’uso collettivo dell’ospedale di Monteverde.


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