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CONTRIBUTO DI ITALIA NOSTRA ROMA ALL'EVENTO DEL 21/07/2022 "I PINI DI ROMA NON VANNO IN VACANZA" ORGANIZZATO DALL'ORDINE DEI DOTTORI AGRONOMI E DEI DOTTORI FORESTALI SULLE PROBLEMATICHE DELLA CURA DEI PINI

Italia Nostra Roma
Pubblicato in Contributi di Riflessione · Venerdì 22 Lug 2022
Tags: PiniAlberate
"I Pini di Roma non vanno in vacanza” è l'evento che si è tenuto ieri 21/07/2022 a Villa Pamphili e che ha visto la nascita dell’alleanza tra agronomi e le associazioni di tutela del verde.

Italia Nostra vive con profonda preoccupazione la vicenda degli alberi e delle alberate in città.
Dopo anni di abbandono del verde e dopo la progressiva destrutturazione dell’Ufficio Giardini è giunta l’emergenza Toumeyella parvicornis, arrivata in Campania nel 2014 devastando i pini e le pinete partenopee e poi del Lazio.

Enti privati ed extraterritoriali hanno risposto mettendo in atto interventi di cura basati sulla tecnica dell’Endoterapia che prevede di effettuare iniezioni ai tronchi delle piante infestate, al fine di limitare le infestazioni dell’Insetto e nel contempo evitare la diffusione di insetticidi nell’ambiente.

Italia Nostra ha dato la propria collaborazione al Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, al Ministero della Salute e alla Regione Lazio nel 2020 e 2021 per favorire l’adozione di un Decreto di lotta obbligatoria (MIPAAF 3 giugno 2021), l’autorizzazione all’uso di prodotti a base di abamectina e il varo della Delibera Regionale del 5 agosto 2021 n. 548 e le norme che definiscono limiti e modalità di impiego degli interventi di cura sia diretti che colturali. A quest’ultimo riguardo si evidenzia come sia stato posto un forte accento sulle limitazioni relative agli interventi di potatura per evitare di aggravare la situazione fitosanitaria dei Pini già gravemente danneggiati dalla Toumeyella parvicornis.
 
Il CREA, quale massima istituzione scientifica nazionale in materia, ha collaborato e sta collaborando ad affrontare correttamente il problema dando la sua disponibilità a supportare gli Enti Pubblici, Comune di Roma in primo luogo, e ha realizzato uno studio con prova sperimentali presso la Scuola Ufficiali Carabinieri di Roma, i cui risultati sono già stati pubblicati e posti a disposizione di tutti.

La diffusione epidemica di Toumeyella richiede un ulteriore salto di qualità degli interventi in quanto alcune criticità hanno aggravato la situazione della capitale:
 
  1. potature non indispensabili che hanno indebolito i pini in sinergia con la T. parvicornis, riducendo chiome e la capacità di reazione al parassita da parte degli alberi, arrivando talvolta a concorrere ad un irreversibile declino e morte delle piante (es. Villa Glori);
  2. cure endoterapiche effettuate con sistemi per i quali nel caso di uno specifico metodo endoterapico, uno studio dell’Università della Tuscia, pubblicato su una rivista scientifica internazionale, ha evidenziato la limitata efficacia nel tempo;
  3. sospensione delle cure durante i mesi estivi.     
 
Ci preme infine precisare che ai sensi della D.G.R. n. 548 del 05.08.2021, i trattamenti per il contrasto alla T. parvicornis sono obbligatori in tutte le aree ricadenti nella zona focolaio che corrisponde all’intero territorio di Roma Capitale e che i trattamenti endoterapici, i soli ammessi in tutte le aree urbane, vengano eseguiti secondo il criterio della “minore invasività” e in ogni caso con un solo intervento ogni 12 mesi.
 
Auspichiamo di poter trovare fronte comune per colmare la lacuna dell’aspetto rilevante dell’informazione alla cittadinanza, per la quale riteniamo fondamentale il coinvolgimento dell’Ordine dei Dottori Agronomi e dei Dottori Forestali.
 
Ci auguriamo di poter collaborare insieme a Voi ed al CREA per raggiungere l’obiettivo di riprendere immediatamente le cure e soprattutto impiegando metodi in linea con la Delibera sopra citata, secondo il criterio della “minore invasività” della tecnica endoterapica. Inoltre auspichiamo una collaborazione per sensibilizzare il Comune di Roma a interrompere le potature, il cui ricorso deve essere consentito solo gli interventi necessari alla rimozione di rami pericolanti o giudicati a rischio di cedimento da parte dei tecnici abilitati e specializzati in materia di arboricoltura. In tal senso dovranno essere sospesi tutti gli altri interventi compresa anche la rimonda del secco specie all’interno di parchi ed aree verdi estensive in quanto tali operazioni sono da ritenere biologicamente dannose per gli alberi quanto sono presenti malattie o attacchi parassitari di rilevante impatto.


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