CHIESA, CONVENTO E PARCO DELL’IMMACOLATA DI SANTA SEVERA, una storia da riscrivere
Pubblicato in Contributi di Riflessione · Venerdì 18 Ott 2024 · 2:30
Tags: ConventoSantaSevera, StorieDaRiscrivere
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Tutto è cominciato una mattina di giugno di tre anni fa. Seduto al tavolo di un bar per la lettura dei quotidiani, ho ascoltato distrattamente la conversazione di due signori che parlavano di prelazioni e mutui per l'acquisto di un villa a Santa Severa. Ho centrato l'attenzione e scoperto che si trattava del complesso del Convento, un'area di 1 ha che comprende una chiesa, un parco con alberi secolari ed un altro edificio attiguo. Tutto rimasto disabitato dopo la morte dell'ultimo frate polacco cui era affidata la gestione, e oggetto di attenzione da parte di una società edile dalle dubbie origini.
In pratica si andava incontro ad una speculazione che prevedeva l'abbattimento del luogo di culto e l'edificazione di una quarantina di villette, dalla strada principale al mare. Il tutto nonostante insistessero sull'area divieti di cambiamento d'uso, vincoli paesaggistici e ambientali, tutele e atti d'obbligo.
I costruttori già incassavano soldi per le prelazioni, certi di iniziare i lavori di lì a poco.
Un amico mi ha messo in contatto con un Comitato nato per tutelare la chiesa e le strutture annesse, e dopo pochi giorni, una domenica, ci siamo ritrovati tutti davanti al cancello del Convento, con striscioni e altro, per manifestare, anche sonoramente, la nostra contrarietà al progetto. Nell'occasione ho scoperto che alcuni erano presenti per tutelare un luogo di culto caro al papa polacco, altri per evitare l'ennesimo strappo ad un territorio già messo a dura prova, altri ancora per ragioni politiche. Personalmente ero lì soprattutto per scongiurare la cancellazione di uno spicchio di terreno in cui sorgeva il campetto di calcio dove per anni alcuni adolescenti in vacanza a Santa Severa trascorrevano i loro pomeriggi. Pallone e passione, ogni giorno, sotto il sole a picco.
Da quella domenica si è sviluppata una battaglia che ha mobilitato l'impegno di tutti coloro che si opponevano al progetto, con ricorsi, esposti, progetti alternativi alla speculazione, ricerca di documenti polverosi che attestavano l'inviolabilità dei luoghi minacciati. Il progetto ha rallentato, si è fermato, ha ripreso vigore, è tuttora in piedi, anche se ridimensionato. Gli interessi in gioco sono tanti, come i quattrini che gli girano intorno.
È intervenuta la Soprintendenza, per due volte il presidente di Roma di Italia Nostra, Oreste Rutigliano, è stato a colloquio con il sindaco Tidei, insieme con i rappresentanti del presidio locale dell'associazione, nato per portare avanti la battaglia.
Ora lo stesso Sindaco ha proposto di mettere un vincolo sul Convento, schierandosi a favore di una mozione dell'opposizione, dopo tentennamenti e ambiguità.
Si arriverà ad un voto unanime? Il Convento si salverà? Lo sapremo presto, speriamo. Intanto terremo gli occhi ben aperti.
Sandro Capitani, Referente Presidio di Santa Marinella