I PINI DI ROMA NON POSSONO ATTENDERE OLTRE. SUBITO UN COMMISSARIO AD HOC PER LE CURE IMMEDIATE E PIÙ EFFICACI
Il CREA
(Consiglio per la ricerca in agricoltura e l'analisi dell'economia agraria) Istituzione scientifica di riferimento
del Servizio Fitosanitario Nazionale,
interpellato da Italia Nostra sulle migliori pratiche e cure
per i pini afflitti dal parassita Toumeyella parvicornis ci ha precisato
con una lettera a firma del Direttore Generale Stefano Vaccari:
1) IN MERITO ALLE POTATURE DEI PINI:
"Per le potature ci si può rifare al Verbale della prima
riunione della Commissione per la tutela dei pini di Roma istituita dall'
Assessorato all' Ambiente del Comune di Roma del 5 maggio 22 e cioè: ...stante l’indebolimento
generalizzato delle piante sottoposte agli attacchi della Toumeyella,
limitare gli interventi di potatura ai soli rami secchi e intervenire sulle
chiome solo nel caso di rami danneggiati o comunque per motivi di incolumità
pubblica."
2) SULLE MODALITA DELLE CURE ENDOTERAPICHE eseguite, non
tramite operatori che iniettano a pressione manuale, ma con le sacchette a
pressione già predisposte dalla ditta spagnola Fertinyect:
" Ci si può rifare al lavoro scientifico dell’Università
della Tuscia che ha evidenziato per questa modalità un raggiungimento
rallentato delle chiome e soprattutto una ridotta permanenza di soli 60 GG del
prodotto a base di abamectina. Con infestazioni della Cocciniglia (Toumeyella),
sulle chiome degli alberi, simili, ad inizio autunno: sia su pini trattati sia
su pini non trattati." Peraltro la cura con dette sacchette è in contrasto
con le disposizioni della delibera regionale n 548/2021 sia per l’andamento non
orizzontale dei fori, sia per la mancata chiusura dei fori a termine della
somministrazione."
3) SULLA SOSPENSIONE DELLE CURE avvenuta nei mesi caldi di
luglio ed agosto:
" La delibera regionale 548 recita: di massima si
ritiene consigliabile intervenire nel periodo da fine inverno ad inizio
autunno...". Non si citano né si raccomandano interruzioni.
Le dichiarazioni del CREA avvalorano gli allarmi che hanno
raggiunto ripetutamente la nostra Associazione, riguardanti in particolare per
le potature, che sono state non solo ampiamente effettuate, ma anche in maniera
eccessiva, con veri e propri sfoltimenti inopinati delle chiome, non più compatti ombrelli, ma rarefatte composizione di rami
penetrati dal sole e sparuti pennacchi. Ma ciò che conta, pur ben più costose
delle cure, hanno indebolito la loro capacità di sopravvivenza.
Con la pubblicazione delle Linee Guida approvate dal Comitato
Fitosanitario nazionale, nel febbraio 23, si palesa ancora di più evidente la
inopportunità e pericolosità delle potature, laddove vengono reiterate in
maniera assai rigorosa le misure da adottare per il trattamento del materiale
di risulta delle potature stesse, che vengono considerate un pericolosissimo
veicolo di diffusione del parassita.
Tanto da prevedere autorizzazioni specifiche e regole
rigidissime di prevenzione per la movimentazione del materiale, dei mezzi
e delle stesse persone addette. Disposizioni che fanno ben capire come, ad ogni
potatura, corrisponda un pericolo di ulteriore diffusione del parassita e dei
danni che provoca.
Le asserzioni del CREA avvalorano anche gli allarmi dei casi
di pini non migliorati in caso di cure Fertinyect. Che si giovano di prezzi più
bassi poiché richiedono meno manodopera.
Avvalorano infine gli appelli a continuare le cure per tutto
il tempo dell’anno, quando il tempo sia mite.
Italia Nostra che vede nella perdita dei pini un drammatico
decadimento del paesaggio urbano, privato di un bene naturale ed anche
culturale, essenziali alla identità della Capitale, aveva molto apprezzato la
prontezza con la quale la Giunta Gualtieri, aveva affrontato di petto il
problema delle cure.
Da quando nel 2017/18 la Toumeyella è comparsa a Roma è
stata la prima Giunta a stanziare dai 6 agli 8 milioni di euro, lo scorso anno,
ed a istituire una Commissione di controllo con La Regione, l’Ordine degli agronomi
ed il CREA.
Non ci spieghiamo perché poi nella gestione di questo anno di
cure le cose non siano andate nel migliore dei modi e non secondo le
aspettative della cittadinanza interessata.
Noi continuiamo a credere che la le cure possano salvare il patrimonio
dei pini Romani.
Confidiamo che la Giunta e l’Assessore intervengano per
cambiare.
Siamo convinti che una operazione così diffusa nel territorio
e massiva non possa avere successo senza un Commissario ad hoc, come
è stato fatto per le vaccinazioni anticovid a livello nazionale e per la salute
dei cittadini.
E auspichiamo che con detta nomina la Amministrazione
comunale stabilisca un canale diretto con i cittadini invitandoli a segnalare
tutti i comportamenti delle ditte appaltatrici che non sembrino corretti, alla
luce di quanto affermato dal CREA.
Questo dialogo e questa collaborazione sarà consentita solo
con la digitalizzazione di tutti gli individui per poter conoscere all' istante
sorte e vicende di ciascun pino.
L' arrivo della primavera è vicino. Rimaniamo in attesa di
provvedimenti immediati nel senso auspicato.
Il Consiglio Direttivo di Italia Nostra
Roma